Depressione. Dal 25 dicembre scrivo con il cervello in letargo: un miracolo
3 Febbraio 2021Depressione. “La gente pensa che la depressione è la tristezza, il pianto o il vestirsi in nero, ma la gente non sa che la depressione è la costante sensazione di essere intorpidito. Ti svegli la mattina solo per tornare a letto”. (Anonimo)
Niente di più vero. Non è un segreto per nessuno che io soffra di depressione da circa ventun’annni, con alti e bassi, momenti di esuberanza, che è il mio vero carattere e periodi, più o meno lunghi, di morte mentale. E’ come se il cervello andasse in letargo, le membra si addormentassero, i pensieri si sospendessero in una morte cerebrale, mentre il corpo rimane ostinatamente vivo.
Dal 25 dicembre dello scorso anno, improvvisamente, la depressione ha preso il sopravvento su di me e continuo a chiedermi come abbia fatto a scrivere su questo sito tutti i giorni che Dio abbia mandato sulla terra. La fatica, inutile nasconderlo, ha pervaso i ragionamenti, tuttavia un articolo al giorno è stato partorito da questa testa intorpidita. Io trovo tutti questi pezzi mediocri, ma i miei collaboratori non fanno che dire che ho fatto, e continuo a fare, una specie di miracolo.
Le possibilità di questo miracolo sono due. Il mestiere che mi consente di scrivere pur stando male o la mano di Dio che mi ha guidato in tutti questi giorni.
“La depressione non equivale al dolore; il vero depresso ringrazierebbe il cielo se riuscisse a provare dolore. La depressione è l’incapacità di provare emozioni. La depressione è la sensazione di essere morti mentre il corpo è ancora in vita. Non equivale affatto alla pena e al dolore, con i quali anzi non ha niente in comune.
Il depresso è incapace di provare gioia, così come è incapace di provare dolore. La depressione è l’assenza di ogni tipo di emozione, è un senso di morte che per il depresso è assolutamente insostenibile. È proprio l’incapacità a provare emozioni che rende la depressione così pesante da sopportare”.(Erich Fromm)
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