Affinità elettive
17 Gennaio 2015Pochi giorni fa, dopo scambi vari di messaggi privati su Facebook, con relative impressioni positive, da parte sua, sulle mie idee e conseguenti mie reazioni, non proprio tenere, ho conosciuto una persona speciale.
Le mie reazioni non erano tenere perché il signore in questione ha lavorato per molti anni a Montecitorio, ai piani alti e tutto questo mi aveva fatto pensare ad una sorta di sottile attacco a ciò che scrivo, oltre che al fatto che non avremmo mai potuto avere niente da dirci, nonostante lui continuasse a sostenere che avremmo dovuto parlare.
Bene, mea culpa, a volte i principi si trasformano in pregiudizi. Il fatto che questo signore fosse stato tanto tempo immerso nel potere mi ha fatto essere addirittura quasi scortese all’inizio.
Poi questo signore ha acquistato il mio libro e, avendo, come tutti, problemi a riceverlo, ha scritto al mio editore una lettera che mi ha quasi commosso. Ho capito subito che è una persona di sentimenti genuini, con la schiena dritta, nessuna arroganza e capace di mettersi dalla parte dei deboli.
Incontrandolo, poi, ne ho avuto conferma. Non solo, tra le tante cose che ci siamo raccontati, ha dato di me una definizione che mi ha fatto tanto riflettere e in cui alla fine mi sono riconosciuta perfettamente. “Sei una persona scomoda” mi ha detto “non sei una signor sì, ma allo stesso tempo hai buoni sentimenti”. E’ vero, dico adesso. Grazie ex sconosciuto. Non si finisce mai d’imparare, anche su se stessi.
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