Nella mente di Lidia
7 Aprile 2015(Un assaggio)
-Chi siamo noi – mi dice – per pensare di poter decidere della nostra vita, quando essa ha una tale forza da decidere per se stessa e per noi tutti
Quasi non credo alle mie orecchie, perché la sua famiglia mi ha detto che sragiona, mentre mi trovo davanti una persona con capacità di ragionamento addirittura superiore al normale. Mi viene in mente che questi episodi di follia, perché tale è, comunque la si voglia definire, racchiudono in sé dei picchi di genialità, delle luminosissime perle di saggezza. Inizio a domandarmi dove sia la ragione, sempre che essa risieda da qualche parte, in casi del genere. Non sarebbe, forse, più sano lasciare Lidia al suo delirio liberatorio, ai pensieri che sta usando per tenersi a galla rispetto ad un dolore evidentemente eccessivo che rischia di soffocarla?
E’ un universo sconfinato, la mente umana. Il nostro cervello ha, al suo interno, uno spazio talmente vasto, che, al confronto, si perdono gigantesche distese di prati, l’enormità del mare, la infinità del cielo.
Lidia, per difendersi dagli spazi infiniti della sua mente, si è chiusa in casa da una settimana, la sua bella casa sul mare. Non mangia, Lidia, da sette giorni. Non dorme. Ha paura, è ossessionata dall’idea di essere spiata. E’ sicura di avere telecamere in ogni angolo della città sia sua abitudine frequentare. Solo a casa si sente al sicuro. Non avverte malessere, ma una grande stanchezza. Sostiene con forza di stare bene.
-Sa, mi hanno parcheggiata qui, in questo posto orrendo, pieno di pazzi. Ma chi sa dire qual è il confine tra pazzia e normalità? La cosa che m’impressiona di più sono queste sbarre, ci sono sbarre ovunque. Ma chi può dire se l’anomalia sta al di qua o al di là di queste sbarre? Chi può affermare con certezza di essere esente da follia nei propri ragionamenti? Chi, dottoressa, mi aiuti a capire.
Acquista il mio libro: Qualcosa di Superiore